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Volontariato all’estero: intervista a Giacomo in Cambogia

Desideri vivere un’esperienza di volontariato all’estero? Allora ascolta la testimonianza di Giacomo, che si trova in Cambogia!

In un piccolo villaggio nella campagna cambogiana, lontano dal trambusto delle città e immerso in un paesaggio di risaie e templi antichi, Giacomo ha deciso di trascorrere alcuni mesi a insegnare inglese ai bambini locali.

La sua esperienza di volontariato quindi non solo lo sta arricchendo come persona, ma lo sta anche avvicinando a una cultura straordinariamente diversa dalla sua.

Ecco quindi le sue mansioni, quanto lavora e che cosa fa durante questa esperienza di volontariato all’estero.

Volontariato all’estero: come mai hai scelto la Cambogia?

Sin da piccolo ho sempre avuto un forte desiderio di esplorare il mondo e di immergermi in culture diverse. L’Asia mi ha sempre affascinato, e quando ho scoperto la possibilità di insegnare inglese ai bambini in Cambogia, ho capito che era l’occasione perfetta. È un paese con una storia complicata e dolorosa, ma allo stesso tempo è pieno di persone generose e sorridenti. Volevo fare qualcosa di utile, ed essere qui mi permette di restituire un po’ di quello che ho ricevuto nella vita.

Quanto tempo pensi di rimanere lì?

Il mio piano originale era di restare circa tre mesi. Siamo a metà del mio soggiorno, e devo dire che il tempo vola! Non escludo di prolungare la mia permanenza, soprattutto perché sento che il mio contributo sta davvero facendo la differenza. Questi bambini hanno fame di imparare, e vederli progredire ogni giorno mi dà una grande soddisfazione.

Quali sono i tuoi ruoli principali come volontario?

Il mio compito principale è insegnare inglese ai bambini del villaggioe lavoro con classi che hanno tra i 6 e i 12 anni. Ogni mattina, mi sveglio presto e, dopo colazione, passo la mattina a pianificare le lezioni, a rilassarmi o a interagire con gli abitanti del villaggio. Le classi si tengono al pomeriggio, quindi il resto della giornata lo passo nella scuola. Insegnare qui è poi nmolto diverso rispetto a una scuola normale: devi essere flessibile e adattarti ai materiali limitati che hai a disposizione. Ma questo rende tutto più stimolante. A volte, oltre all’insegnamento, ci occupiamo di attività comunitarie, come la pulizia del villaggio o l’organizzazione di giochi per i bambini.

Ricordati che per entrare in Cambogia serve richiedere l’E-visa online!

Quante ore al giorno dedichi a questo lavoro?

In media, lavoro tra le 4 e le 5 ore al giorno, ma tutto dipende dalle esigenze del villaggio. A volte ci sono eventi o altre attività da coordinare, ma non sento mai che è un “peso”. Anzi, la giornata passa velocemente, e ogni ora con i bambini è un’opportunità per fare la differenza.

Cosa ricevi in cambio per il tuo volontariato all’estero?

Quello che ottengo in cambio è molto più di quanto potessi immaginare. Non ricevo uno stipendio, ma la gratitudine e l’affetto dei bambini e della comunità valgono molto di più. Mi ospitano in una casa modesta, ma accogliente, e condivido i pasti con la famiglia che mi ospita. Ho imparato moltissimo sulla cultura e le tradizioni cambogiane, e anche su me stesso. Questa esperienza mi ha insegnato ad apprezzare le piccole cose, a vivere in modo più semplice e ad essere grato per ogni nuova amicizia.

Hai stretto molte amicizie?

Assolutamente. È una delle parti più belle di questa esperienza. Ho conosciuto volontari da tutto il mondo, persone che come me hanno deciso di uscire dalla loro zona di comfort per fare qualcosa di significativo. Abbiamo creato una piccola comunità internazionale, con cui condividiamo non solo il lavoro, ma anche i momenti di svago. Ci sosteniamo a vicenda, ed è bellissimo vedere come queste amicizie si rafforzano giorno dopo giorno.

Ma la connessione più profonda l’ho trovata con la gente del posto, in particolare con i bambini. Nonostante le barriere linguistiche, riesco a comunicare con loro attraverso gesti, sorrisi e momenti condivisi. Ogni giorno mi sorprendono con la loro curiosità e il loro entusiasmo per l’apprendimento. Sono sicuro che quando partirò, saranno proprio loro a mancarmi di più.

Hai già deciso dove andrai quando il tuo periodo di volontariato all’estero sarà finito?

Non ho piani troppo rigidi. Dopo aver terminato qui, vorrei viaggiare un po’ per la Cambogia. Ci sono molte aree che vorrei visitare, come Angkor Wat, che è uno dei siti archeologici più famosi al mondo, e Phnom Penh, la capitale. Vorrei anche visitare zone meno turistiche, come le province rurali e i villaggi lungo il fiume Mekong, per scoprire altre sfaccettature di questo bellissimo paese. Sono affascinato dalla cultura khmer e voglio esplorarla il più possibile prima di tornare in Europa.

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Parlando di sicurezza, hai sottoscritto qualche tipo di assicurazione per affrontare questa esperienza?

Sì, ho scelto di sottoscrivere l’assicurazione Cap Volontariato di Chapka. Prima di partire, ero consapevole che, in un contesto come quello cambogiano, dove le infrastrutture mediche sono limitate, era fondamentale avere una buona copertura. Con Cap Volontariato, sono coperto per le emergenze mediche, incluso il rimpatrio se necessario.

Chapka mi ha dato la tranquillità di sapere che, in caso di problemi, ho un supporto.

Alla fine non puoi mai prevedere cosa succederà, specialmente quando ti trovi in un paese straniero. Sapere di essere protetto mi permette di concentrarmi sul mio lavoro e di vivere al massimo questa esperienza senza preoccuparmi troppo.

Vuoi saperne di più? Leggi tutte le specifiche sulla Cap Volontariato!

Cosa consiglieresti a chi sta pensando di fare un’esperienza simile alla tua?

Direi di buttarsi! Fare volontariato in un paese straniero ti apre gli occhi su realtà completamente diverse. Non è sempre facile, ci sono sfide, ma è un’esperienza che ti arricchisce enormemente.

L’intervista con Giacomo ci ha mostrato come un’esperienza di volontariato possa essere tanto un viaggio interiore quanto esteriore. Con la sua voglia di aiutare e di esplorare, Giacomo non solo sta cambiando la vita dei bambini che insegna, ma anche la propria, grazie alle nuove amicizie, alla cultura che sta scoprendo e alla tranquillità di sapere che, grazie all’assicurazione giusta, può affrontare tutto con serenità.

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