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Il blog di viaggio di Chapka

Vivere a Bali: intervista a chi ha deciso di cambiare vita

Continua la nostra rubrica-intervista a persone che hanno deciso di lasciare l’Italia per iniziare una nuova vita all’estero. Oggi infatti parleremo con Anna e Matteo, una bellissima coppia che dopo anni in giro per il mondo, ha deciso di andare a vivere a Bali.

Ciao Anna, hai piacere di raccontarci chi siete?

Noi siamo Anna e Matteo, due torinesi 32enni che da 10 anni a questa parte hanno cercato di esaudire quanti più sogni possibili restando sempre in movimento, dividendo la quotidianità tra viaggi e lavori stagionali. Ora, dopo tutti questi anni a girovagare, abbiamo scelto di creare la nostra base qui a Bali.

Come mai avete scelto di andare a vivere a Bali per l’inizio di questa nuova vita?

E’ strano perché noi a Bali ci siamo finiti un po’ per “caso”.  E’ un’isola in cui non saremmo neanche mai voluti venire, un po’ influenzati dalle varie dicerie e un pò dai giudizi altrui troppo affrettati. Nel 2018 però, al termine del nostro viaggio via terra da Torino all’Australia, non potendo più prendere un cargo da Singapore, scegliemmo di venire in Indonesia, e qui scoppiò il colpo di fulmine.

Bali infatti o la ami o la odi: o ti attira in maniera cosi forte da farti rimanere definitivamente oppure ti respinge via. E contro ogni previsione, per noi è stato amore, al punto che ad oggi per noi è l’unico posto dove permane la sensazione di essere come a “casa”.

Che differenze principalmente trovate rispetto all’Italia?

Vivere a Bali ha delle differenze enormi rispetto all’Italia: in primis la cultura, completamente opposta alla nostra. Ad esempio, qui non si pensa minimamente al domani e la vita è focalizzata sul presente al 100%. Un altro aspetto è il clima, che per noi è fondamentale, dato che qui ci sono solo due stagioni: la dry season ( stagione secca) e la wet season (stagione delle piogge), con una temperatura che permette di avere l’estate tutto l’anno.

Quali sono le cose burocratiche da fare una volta che si decide di vivere a Bali?

La burocrazia gira tutto intorno al tipo di visto che si ha, quindi si parte in primis da quello. Ma per farlo bisogna capire che cosa si vuole fare all’interno di questo paese e capire se è adatto a noi o meno. Ricordiamo inoltre che qui come expat non si può lavorare a meno che non si applichi per un visto lavorativo, che è molto costoso.

Per quanto riguarda poi la nostra esperienza, per vivere a Bali stiamo applicando per un visto investor dato che il nostro obiettivo è quello di investire nel real estate e quindi poter avere delle successive entrate che ci porteranno ad assumere dello staff locale.

Un’altra cosa importantissima da fare prima di arrivare a Bali è l’assicurazione. Per noi è sempre stata fondamentale in quanto all’estero abbiamo appurato quanto sia necessaria e quanto i costi della sanità siano elevati, anche perchè purtroppo l’imprevisto può sempre capitare.

Com’è la vostra giornata tipo?

Ora è all’insegna della scoperta del territorio e della cultura locale. Ci stiamo infatti focalizzando molto sul conoscere le cerimonie meno conosciute, cosi da poter dare uno sguardo più approfondito e poter consigliare al meglio il prossimo. Oltre a questo ci ritagliamo tanto tempo per le nostre passioni, ad esempio io Matteo suono la chitarra e faccio surf e Anna si dedica al disegno e alla scrittura.

Come si approcciano i local agli expat?

Dal nostro punto di vista il popolo indonesiano è meraviglioso: sono molto curiosi verso il prossimo e molto aperti, soprattutto quando vedono che tu sei interessato alla loro cultura e propenso ad imparare da loro. Sono estremamente gentili e sorridenti e non si lamentano mai, anzi li troviamo molto Zen.

Quante settimane consigliate per visitare Bali?

Per vedere bali consigliamo minimo due settimane, perché anche se è un’isola non troppo grande, ha bisogno di tempo per essere vista e capita, tra spiagge, templi e natura. Inoltre ci sono da considerare gli spostamenti, che anche per brevi distanze, possono essere molto lunghi e impegnativi a causa del traffico.

Autenticità e turismo di massa: si riesce ancora a trovare un equilibrio vista la popolarità dell’isola?

Secondo noi si, perché quest’isola è estremamente ricca di cultura. Inoltre, come abbiamo appurato in questi anni di viaggi, non esiste più un posto che non sia contaminato dal turismo. Allo stesso tempo ci siamo posti mille volte la domanda: “e se fossimo di troppo in quella circostanza li?”.

Ad ogni modo siamo arrivati alla conclusione che ogni posto è autentico, però questa autenticità va cercata. Non è facilmente accessibile quindi bisogna spendere un po’ di tempo e bisogna avere tanta motivazione per trovarla, ma c’è.

Allo stesso tempo abbiamo capito che il turismo di massa è molto presente sull’isola ed e inutile negarlo, per questo è importante cercare di dare sempre il buon esempio, portando il più possibile rispetto nei loro confronti. Entrare in punta di piedi nella cultura che si va a conoscere, per noi infatti è fondamentale.

Che consigli vorreste dare a chi vorrebbe cambiare vita e lasciare l’Italia?

Noi personalmente non ci sentiamo mai di dare troppi consigli azzardati perché ogni esperienza è unica e ineguagliabile, pero una cosa ci sentiamo di dirla: se una persona vuole cambiare, l’unica cosa che può fare è buttarsi.

Più si sbaglia, più si fallisce e più si capisce che cosa non si vuole fare, portando cosi ad una fortissima scrematura e raggiungendo più velocemente l’obiettivo. Per noi infatti sbagliare è il punto di partenza per poi capire cosa si vuole.

Una volta compreso questo, poi la strada è in discesa. Per esempio per noi questi 10 anni di viaggi sono stati una scuola formativa importantissima, per capire che persone volevamo diventare.

Quali sono i pro e i contro del vivere a Bali?

I pro sono sicuramente il clima perché è praticamente estate tutto l’anno, il cibo che è buonissimo e il mindset, ovvero quello di non dover pensare troppo al domani ma vivere di più il presente.
Oltre a tutto questo c’è poi la natura, siamo circondati dall’oceano, dalle palme e dal verde delle risaie. Il costo della vita è poi basso e questo permette di vivere anche con più spensieratezza, riuscendo a mantenere un giusto equilibrio tra vita personale e lavorativa e trovando sempre il lato positivo. Tutto a Bali si incastra perfettamente anche senza regole.

I contro invece per noi sono la wet season (stagione delle piogge) perché non siamo tanto amanti della pioggia e qui quando piove, piove tantissimo e il traffico, che in certe ore e in certe zone è davvero intenso e destabilizzante.

Siete soddisfatti della vostra decisione e percorso di vita?

Per ora si, siamo solo agli inizi ma è la prima volta che ci capita che siamo in un posto e dopo già tanti mesi non sentiamo la necessita di andar via.  Tutti i tasselli si stanno incastrando tra di loro e ci fanno capire che siamo sulla strada giusta.


Grazie Anna e Matteo per averci portato nella vostra vita a Bali, per aver riportato il vostro esempio che si può costruire una vita su misura per ognuno, a dimostrazione che bisogna sempre seguire i propri sogni.

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