Viaggiare in Mozambico con i bambini
0| Pubblicato il 11 Luglio 2022
Non appena tornati, Mark e Stefy di Born2travel hanno condiviso con noi i ricordi del loro viaggio in Mozambico con i loro bambini Nora e Jago.
Siamo tornati in questa terra dopo 12 anni ma questa volta non siamo da soli, ci sono anche i nostri figli: Jago di 20 mesi e Nora di 5 anni.
Con dei bimbi in Africa bisogna prestare molta attenzione. Prima di farvi un elenco delle cose da vedere assolutamente in Mozambico vi raccontiamo un aneddoto di salute che ci è successo durante questo viaggio.
Pochi giorni dal nostro arrivo in Mozambico Jago si è preso un’infezione streptococcica in maniera molto invasiva visto che, nonostante tutte le nostre attenzioni, le condizioni in Africa sono pessime. Qualche giorno dopo anche Nora di 5 anni ha iniziato con i primi segni della stessa infezione.
Con una semplice telefonata all’assicurazione CHAPKA ci hanno aiutati a trovare la clinica più vicina e competente. In Mozambico fa buio presto, chiude tutto alle 17 così anche le cliniche. Noi siamo arrivati alle 19 ed è arrivata un’intera equipe per noi, la dottoressa e due infermieri. Hanno controllato i bimbi e ci hanno prescritto la cura da seguire. Non finiremo mai di ripetere quanto sia importante avere una buona assicurazione di viaggio. Questo è stato l’esempio più recente ma ne avremmo molte da raccontare di situazioni di questo genere in giro per il mondo!
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Dopo questa piccola ma doverosa premessa tuffiamoci a capofitto in questa grande avventura!
Giorno 1 Praia do Tofo
Se avete seguito le nostre stories quotidiane su instagram, avrete notato di quanto sia romantica Praia do Tofo, la nostra prima tappa di questo emozionante viaggio, una piccola località che si affaccia proprio sull’oceano Indiano.
Immaginate spiagge infinite e disabitate in cui i bambini possono correre liberamente con l’immenso oceano che vi circonda, i pescatori che tornano dalla battuta di pesca…
A Tofo si può fare un’escursione molto particolare, quella che ti porta ad incontrare lo squalo balena. È stata una bella emozione, un gigante del mare che ti nuota accanto e si lascia guardare in tutta la sua maestosità.
Giorno 2 Vilankulo
Dopo quasi 5 ore di strada siamo nella città costiera di Vilankulo che ci ha accolti con i suoi suoni, la sua musica, i suoi sapori, la sua gente. Non possiamo non fare un salto nel suo mercato. Incredibilmente ricco. Una prima parte di frutta e verdura, un’altra centrale del pesce fresco ed essiccato e sul lato sinistro abbigliamento usato e non, ed oggettistica varia.
Le grandi bancarelle sono state create per lo più a terra. Grandissimi quantitativi della stessa frutta.
Angoli verdi di avocado, gialli di arance; latte arrugginite di anacardi; piramidi di pomodori rossi e centinaia di ananas accatastate l’una accanto all’altra. Montagne di cocchi buonissimi. Qui imparerete a scegliere quello giusto con piccoli trucchetti.
L’impatto con un mercato di questa portata a volte può essere scioccante per chi non l’ha mai visto né vissuto in precedenza.
Avendo girato moltissimi mercati africani questo per noi è stato molto tranquillo e vorrei azzardare anche abbastanza ordinato.
Chi lavora al mercato lo fa dopo essersi alzato prestissimo, aver accatastato tutta la frutta oppure essere andato a pescare di notte. Chi è seduto dall’altra parte spera di vedere gente a cui vendere il proprio prodotto per sfamare la propria famiglia e se stessi.
Questo per dirvi di avere molto rispetto quando si varca la porta di un mercato.
Cercate di tenere a bada le vostre macchinette fotografiche e se avete voglia di scattare una bella foto chiedete prima il permesso, sia che si tratti di persone che di oggetti.
Il rispetto quando si viaggia è la prima cosa.
Noi siamo abituati a chiacchierare e a fare subito amicizia quando entriamo in posti del genere e, anche qui, ci siamo divertiti a scherzare con le signore.
Una parola gentile, un sorriso sono sempre le armi giuste e forse le uniche da usare.
Molte persone che sono lì per vendere e guadagnare magari ci offrivano un loro frutto, noi lo mangiavamo ringraziando e poi gliene compravamo alcuni.
Giorno 3 Isola Magaruque
Approfittando della bassa marea percorriamo 200 metri prima di salire sulla nostra barca. Si salpa!
È incredibile come la bassa marea riesca a far emergere vere e proprie oasi oltreoceano.
La navigazione è lenta ma ci permette di ammirare i vari colori e le tante sfumature del mare ma anche enormi banchi di pesci, grosse meduse e grandi stelle marine.
Magaruque è un’isola lontana da tutto, ha una piccola spiaggia e grandi palme sull’oceano. Ogni tanto qualche granchio sbucato da un buco nella sabbia l’attraversava con la sua goffa andatura per poi scomparire in un altro buco non lontano.
I bambini si divertono nella semplicità della natura!
Giorno 4 Isola Bazaruto
In due ore raggiungiamo l’isola Bazaruto. La navigazione come sempre è romantica, ci avvolge, ci circonda, ci culla. Queste imbarcazioni lente permettono di godere di ogni singola sfumatura dell’oceano.
La scena è dominata da un’immensa duna di sabbia bianca.
Toccata terra siamo letteralmente calamitati dalla scalata della duna.
In cima: lo spettacolo che questa isola ci regala ci ripaga di tutta la fatica e soprattutto della sabbia inghiottita…
La bassa marea aveva creato una tavolozza naturale dai mille colori che col riflesso del sole, l’incessante via vai delle nuvole rendeva quello spettacolo ancora più emozionante…
Giorno 5 Ilha de Moçambique
Oggi giornata dedicata completamente al trasferimento verso nord.
Dopo tante ore di strada finalmente raggiungiamo Ilha de Moçambique. Il posto è totalmente diverso da quello che ci aspettavamo ma esausti crolliamo nel nostro sacco a pelo.
La cosa che più ha colpito Nora di questo lungo tragitto è il waka waka (cammina cammina), ossia l’eterno cammino di questi uomini, donne e bambini che sbucano da ogni dove e camminano… vanno avanti… chissà dove… proseguono in fila indiana, in gruppi, solitari… alcuni improvvisano una danza sul ciglio della strada dalla sabbia rossa… Bambini con fiaschi pesanti o grosse borse sulle teste; bambine dalle capigliature artistiche e dalle mille treccine colorate… Dove vanno: non si sa… Da dove sbucano: non si vede… Sappiamo solo che vanno…
Viaggiare in questa parte d’Africa con i bambini è dura perché devi stare attento a mille cose e tenerli impegnati a volte è difficile ma, dopo mille peripezie, raggiungiamo la nostra meta! In fondo viaggiare è anche questo!
Giorno 6 Ilha de Moçambique
Sveglia come al solito alle cinque, ma ormai ci siamo fatti totalmente avvolgere dalla vita africana che si muove e svolge perfettamente al ritmo del sole.
Attraversiamo a piedi 3 km di ponte che dividono la città dall’isola che noi abbiamo ribattezzato: “l’isola dei bambini”! L’isoletta è tutto un misto di capanne e scuole.
Siamo entrati in una di esse…. Un ragazzo spiegava l’apparato respiratorio ad un gruppo di bambini seduti a terra, senza banchi o sedie…
Questa isoletta, patrimonio mondiale dell’UNESCO, è una piccola gemma che mantiene ancora alto il ricordo del periodo coloniale. Sei perennemente circondato da bambini curiosi e dolci ed è meraviglioso giocare e scherzare con loro!
Un’altra grande avventura volge al termine e siamo pronti a ritornare a casa, come sempre, con gli occhi ed il cuore zeppi di emozioni immense soprattutto per averle vissute e condivise con i nostri piccoli!
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