Intervista a Elena : au pair a San Francisco
0| Aggiornato il 3 Ottobre 2025
Sogni di fare un’esperienza all’estero e di diventare au pair per uno o due anni? Allora leggi questa intervista ad Elena!
Immagina di trovarti a San Francisco, con il Golden Gate che si staglia all’orizzonte e la sensazione di vivere un sogno che fino a poco tempo fa sembrava irraggiungibile. È la storia di Elena, una ragazza che ha deciso di partire per la sua prima esperienza da au pair negli Stati Uniti.
Oggi l’abbiamo intervistata e questo è il racconto della sua esperienza.
Ciao Elena, come mai hai deciso di fare l’au pair?
Diventare au pair, era un pensiero che avevo da tempo. Amo viaggiare e conoscere nuove culture, ma non volevo farlo soltanto da turista: desideravo un’esperienza che mi permettesse di vivere un paese dall’interno, soprattutto, in questa fase della mia vita in cui ho finito il liceo e ho tempo per scoprire cosa c’è nel mondo. Quando ho scoperto il programma au pair, ho capito che era perfetto per me: avrei potuto imparare meglio l’inglese, crescere come persona e, allo stesso tempo, vivere una città americana.
Per organizzarmi poi mi sono affidata a Cultural Care, un’agenzia specializzata che segue le ragazze passo dopo passo. Questo mi ha dato molta tranquillità, perché sapevo di avere qualcuno alle spalle che conosceva le procedure, i tempi e i documenti necessari per realizzare questo sogno.
Quanto prima ti sei mossa per partire? è stato difficile?
Ho iniziato a informarmi circa sei mesi prima della partenza. All’inizio mi sembrava presto, ma in realtà il tempo passa velocissimo quando ci sono di mezzo burocrazia, documenti e colloqui con le famiglie. Ho creato infatti subito il mio profilo con cura, inserendo foto, esperienze con i bambini e una lettera di presentazione sul sito di Cultural Care.
Ho inviato poi diverse candidature, direi una ventina, prima di trovare la famiglia giusta. Alcune famiglie poi non hanno risposto, con altre non è scattato il feeling, ma quando ho conosciuto quella con cui sono ora, ho sentito subito che sarebbe stata la scelta migliore.
Prima di partire ho anche stipulato la Cap Au Pair di Chapka, un’assicurazione pensata proprio per questa opportunità, che mi ha permesso quindi di partire molto più serena, sopratutto visti i costi della sanità negli Stati Uniti.

Da quanto tempo sei a San Francisco e come ti stai trovando?
Sono qui da tre mesi e devo dire che San Francisco mi ha rubato il cuore. All’inizio non è stato facile: la lingua, la distanza da casa, la nostalgia degli amici e della mia routine. Ma col tempo ho iniziato a sentirmi davvero parte di questa nuova vita.
La mia host family poi mi ha aiutata tantissimo ad ambientarmi, sono stati gentili e mi hanno fatto sentire subito accolta. Oltre a questo la città è incredibile e camminare tra le sue strade, è come vivere dentro a un film, con i tram, le colline e il Golden Gate che spunta all’orizzonte.
Quanto lavori e come sono strutturate le tue giornate?
Il mio orario di lavoro è di circa 30 ore settimanali, distribuite principalmente durante la settimana. Le mie giornate iniziano presto: occupandomi di due bambini di 4 e 7 anni, li preparo per la scuola, li accompagno e poi ho un po’ di tempo libero fino al pomeriggio. Finite le lezioni li riprendo, li porto alle attività sportive e stiamo insieme fino a cena tra compiti e giochi insieme.
Chiaramente non è sempre facile, i bambini sono pieni di energia e bisogna avere pazienza, però mi piace molto la routine che si è creata, perché mi permette di organizzarmi e di dedicare del tempo anche a me stessa.
Cosa fai nel tempo libero? Stai conoscendo nuove persone?
Quando non lavoro, cerco di esplorare la città il più possibile. San Francisco è piena di quartieri da scoprire: dal Fisherman’s Wharf a Chinatown, passando per Haight-Ashbury con le sue case colorate e l’atmosfera hippie.
Ho anche iniziato a partecipare agli eventi organizzati da Cultural Care, che sono un’ottima occasione per conoscere altri au pair. Grazie a quest’ultimi ho stretto delle belle amicizie: spesso ci organizziamo per fare gite insieme, andare a mangiare o semplicemente scoprire angoli nuovi della città. È bello sapere di avere qualcuno con cui condividere questa avventura.

Che cosa hai imparato da questa esperienza?
Nonostante io sia qua da poco, ho già imparato tantissimo, più di quanto immaginassi. Prima di partire mi vedevo come una ragazza ancora insicura, ma ora mi sento più indipendente.
Ho imparato a cavarmela da sola, a gestire bambini in un’altra lingua, a muovermi in una grande città e a superare momenti difficili.
Penso che l’esperienza au pair ti faccia crescere davvero, non solo a livello linguistico ma soprattutto come persona.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Per ora voglio godermi fino in fondo quest’anno a San Francisco. Mi piacerebbe viaggiare anche un po’ negli Stati Uniti: sogno di vedere New York, di fare un on the road, e magari concedermi un pò di relax a Miami.
Finita questa esperienza non so ancora cosa farò. Rientrata in Italia mi piacerebbe iscrivermi all’università, ma vedremo, di sicuro grazie a questa esperienza ora so di avere la forza di affrontare qualsiasi nuova sfida.

Consiglieresti a chi ti legge di vivere la stessa esperienza?
Senza dubbio sì. È un’esperienza che ti cambia la vita, ti fa conoscere persone nuove, stili di vita differenti e ti fa mettere in gioco, regalandoti emozioni uniche.
Se stai pensando quindi di farlo, ti direi: non rimandare. Inizia a informarti, crea il tuo profilo e sogna dove vorresti vivere. Certo, non mancano le difficoltà: ci sono momenti in cui la nostalgia si fa sentire o in cui ci si deve adattare a ritmi che non sempre coincidono con i propri. Ma ogni giorno porta con sé piccole soddisfazioni, nuove amicizie e una libertà che non ha prezzo.
Per ultimo affidati a un’agenzia seria dopo di che parti con la mente e il cuore aperti. Non aspettare che sia tutto perfetto per fare il primo passo: buttati, perché sarà sempre meglio vivere questa esperienza che rimpiangere di non averci mai provato.
Se senti che anche per te è arrivato il momento di dare una svolta, non esitare a informarti e a valutare se il programma per diventare Au Pair possa essere la scelta giusta per realizzare il tuo sogno.
Grazie Elena per il tuo racconto.

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